10/11/2025
Secondo la neurolinguistica quantistica, il cervello si riprogramma in base a ciò che viene ripetuto. Ogni parola è una frequenza. Ogni lamentela è un comando lanciato al campo quantico: “Resta nello stato attuale”.
La ripetizione emotiva diventa così un ancoraggio subconscio. Se ripeti rabbia, diventi rabbia. Se coltivi gratitudine, costruisci coerenza cardiaca e campo elettromagnetico armonico (HeartMath Institute, 2012).
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Implicazioni Energetiche
Dal punto di vista bioenergetico, l’atto del lamentarsi genera una contrazione del corpo eterico e una riduzione della coerenza dell’asse mente-cuore. Questo indebolisce il potenziale di attrazione armonica e rafforza la frequenza della dissonanza, generando un circolo vibrazionale autoalimentato.
Nelle tradizioni antiche (vedasi la Bhagavad Gītā), la parola è intesa come forza creativa. La lamentela, in tali testi, è spesso associata a un’allontanamento dall’armonia interiore e dalla centratura spirituale. In epoca moderna, il filosofo Viktor Frankl osservava che chi sopravvive alle avversità è colui che dà senso, non colui che si lamenta.
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Implicazioni Neuroenergetiche della Lamentela Cronica
La lamentela può essere definita come un’emissione verbale reiterata a contenuto dissonante, espressione di un’attivazione limbica associata a insoddisfazione o percezione di mancanza. A livello neurocognitivo, ogni atto di lamentazione attiva il circuito cortico-limbico, consolidando percorsi sinaptici associati allo stress, alla frustrazione e alla percezione di impotenza (LeDoux, 1998).
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Meccanismo di Condizionamento Neurologico
Studi condotti nel campo della neuroplasticità esperienziale dimostrano che il cervello non distingue tra realtà oggettiva ed esperienza linguistica immaginata: ciò che viene verbalizzato viene codificato come “esperienza reale” (Doidge, 2007). Pertanto, ripetute espressioni di disagio generano loop neurofisiologici che tendono a rafforzare i tracciati associati alla negatività ripronendo nel tempo le stesse identiche condizioni.
Conseguenze Sistemiche
La reiterazione di contenuti disfunzionali, attraverso il lamento, produce una vera e propria cristallizzazione vibrazionale all’interno del campo aurico individuale. Si osserva in questo processo una convergenza tra i modelli della psicosomatica classica (Lowen, 1958) e le più recenti interpretazioni quantistiche del linguaggio come informazione vibrazionale (Tiller, 1997).
Esempi clinici mostrano che soggetti abituati alla lamentela cronica presentano:
- Percezione selettiva del negativo (bias cognitivo del “problema radar”)
- Ridotta capacità di visione prospettica
- Stanchezza psicoenergetica non legata a cause organiche
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Programmazione Subconscia e Linguaggio:
Smetti di raccontarti cosa non va. Inizia a dichiarare cosa stai imparando.
L’orientamento neuroenergetico del linguaggio è una pratica accessibile e potente. L’uso consapevole della parola non è solo un’abitudine comunicativa, ma un Atto quantico di riprogrammazione dell’identità vibrazionale.
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Lamentarsi non è uno sfogo innocuo: è un atto di auto-sabotaggio che si riflette nello spazio quantico. Ogni espressione linguistica genera coerenza o dissonanza. Ogni pensiero verbale plasma la realtà interiore e il campo di eventi esterni.
L'energia segue le parole e il campo quantico risponde alla sua esatta frequenza.
Bibliografia e Riferimenti.
Perlae Mentis – Ricerca Neuroquantica Applicata
Centro Studi sulle Dinamiche Vibrazionali della Coscienza