26/07/2016
Oggi sono andata a riprenderli . Li ho portati a casa e messi in una delle mie librerie. Mi piace l'idea che quando avro' voglia di leggerli, li prendero' e li' trovero' sparsi in mezzo a tanti altri libri. Cosi' , un semplice gesto che mi affascina. Per un po' sono rimasta in silenzio . Mi sono messa da parte . Ho solo osservato. E devo dire che la conclusione di "ti porto un po' con me" ha confermato l'idea motore che ha fatto partire il tutto. sono rimasti per due mesi alla libreira Serra Tarantola, sfogliati non da molte persone e non sono state scritte altre pagine. Non e' una delusione, assolutamente, nulla di personale. Io non avevo nessuna aspettativa in merito a questo progetto e se li ho fatti ospitare in libreria e' stato per accontentare chi nei tre mesi di viaggio mi ha sollecitato continuamente per volerli tra le mani. In realta' credo che questo "abbandono" sia la conferma che metaforicamente , come spesso accade, se non abbiamo qualcuno alle spalle che ci smuove, difficilmente facciamo il piccolo sforzo in piu' per raggiungere qualcosa. La linea non la sorpassiamo, piuttosto ce ne stiamo al nostro posto e ci lasciamo scappare anche quel che ci puo' interessare. Non e' un rimprovero rivolto a chi alla fine nonostante l'assidua richiesta, non e' andato ne' a scriverci ne' a leggerli. E' solo una considerazione , forse sbagliata. Tantissimi volevano essere un tassello di questo puzzle, eppure. Ovvio , quindi, che "Ti porto un po' con me" piaceva anche perche' aveva un risvolto social. Quella smania di voler esserci a tutti i costi un po' come succede per molti eventi social. E' stato interessante notare l'interesse tramite social e l'interesse a "sipario chiuso". Mettere sulla bilancia i due contesti diversi . Siamo contagiati dall'essere un pochino immobili e pigri rispetto a cio' che richiede uno sforzo reale. Sono certa , e ne ho conferma da chi sta aspettando di vedere i libri , che la curiosita' ci sia e che se dovessi pubblicare il contenuto sarebbe motivo di lettura per molti curiosi. La pigrizia prevale, esattamente come scrivevo nel pezzo di presentazione del progetto . Anche nelle piccole cose , la scelta della via piu' semplice e' quella che poi prendiamo, scegliamo. Non cambia la vita a nessuno perdere questo tassello ... ovvio che non e' fondamentale. Ma il punto non e' questo. E' che di piccoli tasselli, nel quotidiano, senza accorgercene , ne accumuliamo parecchi. Vi leggero' di nuovo, con piu' calma e godendomi maggiormente ogni parte di Voi... e ... inutile dirlo... vi portero' un po' con me , tra le mie cose e tra i miei pensieri.