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29/06/2024

Sabrina Di Stefano, storica militante di Forza Italia e manager di Fincantieri, è stata licenziata

29/06/2024

Non ha neanche fatto in tempo ad arrivare a Bruxelles che Vannacci è già indagato.

L’accusa?

Falso in atto pubblico, che si aggiunge a quella della procura militare per truffa.

Il generale è sotto indagine, nell’ordine, per:

Aver percepito in modo illecito - secondo l’accusa - un’indennità di servizio per la i familiari durante l’incarico come rappresentante della Difesa in Russia. Piccolo particolare: moglie e figlia in quel periodo non erano a Mosca.

E poi rimborsi per eventi e cene “mai avvenuti”.

Una Bmw “utilizzata illecitamente”.

Siamo solo alle indagini, per ca**tà, e la giustizia farà il suo corso.

Certo, per uno che si presenta come il generale fustigatore dei costumi e senza macchia, come partenze se ne sono viste di migliori.

11/06/2024

Il capogruppo Romeo chiede un chiarimento dopo il sorpasso di FI e l’ulteriore calo al Nord. Parte il processo a Bossi. Il leader: “Il congresso? Mai pensato d…

10/06/2024
09/06/2024

Ha vinto la destra-destra di Giorgia Meloni. Ha vinto - senza sfondare - la sua campagna elettorale fatta di “Giorgia”, “stro***”, slogan, odio continuo, attacchi a sinistra e a manca, nessuna auto-critica su due anni (pessimi) di governo e nessuna idea di Europa. Il tutto spinta da tre reti pubbliche di Telemeloni, tre reti private e persino l’aiutino finale di certi giornalisti privati sdraiati sulla linea.

Ha tenuto (e anche qualcosa di più) il Pd di Elly Schlein, che si è imposta per distacco come leader dell’opposizione e, col 24%, supera di slancio i sondaggi della vigilia. Qualcuno dovrebbe chiedere scusa a questa donna, che un anno e mezzo fa ha preso in mano un Pd malconcio terzo partito e sotto il 16%, lontanissima da Fratelli d’Italia, e lo riporta al suo massimo da anni a questa parte, come unica alternativa - numericamente parlando - al melonismo dilagante. È lei la seconda vincitrice di queste Europee.

L’effetto Vannacci tanto sbandierato non c’è stato, con la Lega al 9% sotto Forza Italia (trascinata da Berlusconi…), a dimostrazione di come non basti scrivere due fregnacce razziste, sessiste e pure fasciste per inventarsi politici.
Il resto l’ha fatto Bossi.

Ha perso (male) il Movimento 5 Stelle, anche se in Europa storicamente gioca in trasferta. Sotto il 10% on si può non parlare di sconfitta.

Ha vinto l’Alleanza Verdi e Sinistra e la coerenza con cui ha sostenuto dall’inizio Ilaria Salis (al di là di come andranno le preferenze). Il 6,7% è un risultato straordinario. Fratoianni, Bonelli (ma anche Salis e speriamo Mimmo Lucano) sono i terzi vincitori. E insieme al Pd sono oltre il 30%

Renzi e Calenda continuano a non toccare palla in Europa come in Italia. Peccato per Magi e +Europa, costretti a un’alleanza avventurista che terminerà - credo, temo e spero - una settimana dopo le elezioni.

Insomma, vince Meloni ma non stravince. Nessuna spallata, come prevedibile. Ma, se Giorgia pensava che le Europee avrebbero segnato il trionfo di due anni di (pessimo) governo, dovrà ripassare al prossimo giro.

Sempre colpa degli altri....
07/07/2023

Sempre colpa degli altri....

TPI.it

17/05/2023

Salvini “costretto” a cancellare questo orrido post. Ma si può cadere così in basso? Ma davvero meritiamo di essere rappresentati da cotanta scemenza? Ma non gli si può trovare un’altra occupazione? Un incarico onorario in modo da limitare i danni… lo si è fatto col gemello Di Maio: non lo si può allontanare dalla sfera pubblica prima che sia davvero troppo tardi?

Presidente Meloni, le parlo mettendo da parte ogni distanza: lo faccia per il Paese. Lei che tiene tanto all’immagine della nostra “patria”, ma perché dobbiamo vivere in questo stato di figura di m***a permanente?

03/01/2023

Benzina, Rc auto, bus: maxi stangata!
Ma non avevano detto, scritto, urlato, promesso che avrebbero evitato tutto questo?
Destra davvero coerente…

03/01/2023

La premier ai tempi dell'opposizione tuonava contro i governi e in campagna elettorale aveva annunciato un intervento. Nulla di fatto, anzi. E da Capodanno il …

31/12/2022
12/12/2022

"Pos o Non Pos o Non Voglio?"

Possiamo smetterla con: "ma se paghi un caffè con il POS vado a rimetterci?". Se pago un caffè con il POS e ci rimetti forse è ora di cambiare POS.

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05/12/2022
23/11/2022
19/11/2022

Lo ha fatto.

Dopo trenta anni, il nuovo sindaco di Verona Damiano Tommasi è riuscito a eliminare la vergognosa norma omofoba che impediva al Comune di deliberare per equiparare i diritti delle coppie omosessuali con quelli delle coppie formate da un uomo e una donna.

Una norma figlia della destra peggiore, quella più discriminatoria, illiberale, quella che accusa la sinistra di voler imporre il pensiero unico quando invece è lei a voler eliminare le differenze tra gli esseri umani e a pretendere che siamo tutti uguali.

Quella stessa destra che, ignobilmente, durante il voto, è uscita dall’aula.

Una uscita che, fortunatamente, non ha influito sul risultato.
La norma è stata eliminata.

La splendida città di Verona si lascia alle spalle una pagina vituperevole della sua storia.

18/11/2022

Quello che vedete non è un bacio. Quella che vedete è una rivoluzione. Un ragazzo e una ragazza, mano nella mano, in mezzo a una strada trafficata a Shiraz, in Iran, dove da tre mesi la repressione non si ferma. Dalla morte di Mahsa Amini, ogni giorno, i giovani iraniani scendono in piazza. E ogni giorno la polizia morale apre il fuoco, rinchiude, massacra, tortura e uccide.

Baciarsi in pubblico, in Iran, è contro la morale, quindi è proibito. Questo bacio potrebbe costare, al ragazzo vestito di nero e alla ragazza che non indossa il velo, la vita.

13/10/2022

Liliana Segre apre la legislatura che vede Ignazio La Russa, un ex Fronte della Gioventù / MSI, che non ha mai rinnegato propria origine e formazione...

12/10/2022

Se tutto andrà come previsto, domani, più o meno a quest’ora, la senatrice a vita Liliana Segre si troverà a passare il testimone della Presidenza del Senato a Ignazio Benito Maria La Russa.

Uno che dichiara gioiosamente di non festeggiare il 25 aprile, e che ha pure provato a cancellarlo.

Uno che in casa conserva orgogliosamente statue del duce e cimeli fascisti.

Uno che, da ministro della Difesa, definì alcuni militari “eredi della non dimenticata X Mas”.

Siamo a un punto tale che una sopravvissuta ad Auschwitz, una che nei campi di sterminio ha perso la sua intera famiglia, è costretta a lasciare lo scranno a un fascista conclamato.
E lo farà, ne siamo certi, con le parole giuste, con l’eleganza, la fermezza e la dignità che le è propria.

Le arrivi oggi, e soprattutto domani, l’abbraccio di tutti i democratici e gli antifascisti italiani.

Ci scusi senatrice Segre.

12/10/2022

Il reddito di cittadinanza ha avuto "un ruolo chiave" per aiutare le famiglie durante la pandemia. Il dato emerge da un report pubblicato da Istat e dedicato al reddito delle famiglie nel 2020 e 2021. Si stima che nel 2020, anno in cui la pandemia è iniziata, il Rdc abbia raggiunto oltre 1,3 milioni di famiglie, cioè una su venti (più precisamente, il 5,3% del totale). La quota di famiglie coinvolte sale a più di una su sette (15,2% del totale), se si considera solo il 20% di famiglie con il reddito più basso. Il Rdc, quindi, è andato a sostenere soprattutto le famiglie più povere.

I numeri dimostrano l'impatto di una misura pensata per contrastare la povertà, soprattutto tra le fasce di popolazione più in difficoltà, in un periodo in cui le diseguaglianze economiche sono aumentate, anche se solo leggermente. Il reddito totale delle famiglie più abbienti (considerate come il 20% di famiglie con il reddito più alto in Italia) è stato 5,8 volte quello delle famiglie più povere (ovvero il 20% con il reddito più basso). Questo numero era più alto (esattamente 6) nel 2018, ma era sceso a 5,7 nel 2019 anche per effetto del reddito di cittadinanza, afferma Istat. In assenza del Rdc e delle altre misure di sostegno messe in campo da parte dello Stato, la disuguaglianza tra il reddito dei più ricchi e quello dei meno abbienti sarebbe cresciuta molto di più nel 2020: secondo l'Istituto nazionale di statistica, avrebbe potuto arrivare fino a 6,9.

In Italia, nel 2021, si trova a rischio di povertà o esclusione sociale circa un quarto della popolazione (il 25,4%). Una cifra che resta stabile rispetto agli anni precedenti: dal 25,6% del 2019, era calata molto leggermente nel 2020, al 25,3%. Sempre nel 2020, il reddito netto medio di tutte le famiglie era di 32.812 euro all'anno. Era sceso rispetto all'anno precedente, ma solo dello 0,8% in termini reali (cioè tenendo conto dei prezzi e dell'inflazione), grazie al Reddito di cittadinanza e altre misure straordinarie che avevano limitato l'impatto economico della pandemia.

20/09/2022
La destra non sfonda tra i diciottenni che si battono per l’ambiente e contro razzismo e omofobia. Lei invoca il ministe...
20/09/2022

La destra non sfonda tra i diciottenni che si battono per l’ambiente e contro razzismo e omofobia. Lei invoca il ministero dell’interno

Qualcosa s’è inceppato nella campagna elettorale di Giorgia Meloni chese la prende coi contestatori e appoggia la democr...
19/09/2022

Qualcosa s’è inceppato nella campagna elettorale di Giorgia Meloni che
se la prende coi contestatori e appoggia la democrazia illiberale di
Orbán. Il nervosismo tira fuori la vera identità.

Qualcosa s’è inceppato nella campagna elettorale di Giorgia Meloni che se la prende coi contestatori e appoggia la democrazia illiberale di Orbán. Il nervosism…

19/09/2022

I livelli di indecenza morale raggiunti da certi esponenti del centrodestra, non smettono di commuovermi.

Che vergogna.

*****
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12/09/2022

Così oggi il profilo ufficiale Instagram della .
che se esistesse il mondiale di cialtroneria lo vincereste per distacco.

Federazione Italiana Pallavolo
CONI

09/09/2022

Tpi.it

Dicono che ogni volta che un nero indossa una maglia tricolore, crepa un Salviniano
04/09/2022

Dicono che ogni volta che un nero indossa una maglia tricolore, crepa un Salviniano

03/09/2022

"Tu vuoi tante cose".
"Hai già le unioni civili".
"Puoi già fare quello che vuoi".

Cara Giorgia Meloni, quelle che tu chiami "tante cose" hanno un nome preciso: diritti.

E i diritti non sono briciole da centellinare o elemosina da concedere. I diritti si riconoscono. Nella loro pienezza.

È il motivo per cui Rosa Parks non si accontentava di un posto separato sull'autobus.
È il motivo per cui gli schiavi non volevano catene più lunghe, ma la libertà.
È il motivo per cui, durante l'apartheid, le persone nere e gli attivisti non si accontentavano di avere bagni e rubinetti diversi in base al colore della pelle.
È il motivo per cui le donne non lottano per uno stipendio qualsiasi, ma per la stessa retribuzione degli uomini.

Le persone LGBTQI+ non possono "già fare quello che vogliono".
Non possono sposarsi, per esempio.
In molti casi, come la cronaca dimostra, non possono tenere nemmeno per mano chi amano.
Non possono veder riconosciuta la propria genitorialità né beneficiare della 104 nel caso in cui il partner si prenda cura della madre del proprio compagno.

Giorgia Meloni, un giorno quell'attivista potrebbe essere tua figlia Ginevra o mio figlio Mattia. È a loro che stai negando diritti, libertà e uguaglianza.

18/08/2022

Dopo aver ridicolizzato Matteo Salvini, Totò Martello, ex sindaco di Lampedusa, si è ripetuto con Giorgia Meloni.

E, con pochi agili passaggi, a prova di meloniano semplice, le ha dato una lezione di geopolitica accelerata, smontando punto per punto - con tanto di disegnino del Mediterraneo - l’imbarazzante proposta del “Blocco navale”.

“A meno che non sia convinta di giocare a Risiko, Giorgia Meloni sta prendendo in giro gli italiani.
Continua a parlare di “blocco navale davanti le coste del Nordafrica per fermare le imbarcazioni di migranti”.
Considerato che solo tra Tunisia e Libia ci sono quasi 3.000 chilometri di costa, ha fatto il conto di quante navi e motovedette servirebbero?

Al di là del fatto che bisognerebbe preventivamente stipulare un accordo con gli Stati interessati e che una misura simile dovrebbe avere il benestare (quantomeno improbabile) dell’Unione Europea, Meloni può spiegare materialmente come intende farlo, questo famigerato blocco?
Vuole piazzare un numero indefinito di navi italiane di fronte le coste africane 24 ore su 24, ed appena viene avvistato un barchino che succede? Gli espongono la paletta, gli dicono con un megafono “Tornate indietro…!”
E loro invece vanno avanti che fanno, gli sparano? Ma qualcuno le ha spiegato che in mare vigono regole che non possono essere ignorate?

Lo slogan "Mettiamo le navi davanti le coste africane e li blocchiamo lì" può andare bene durante una partita a Risiko, ma, se questo è il cavallo di battaglia della campagna elettorale della destra, allora dovrebbe rispondere a queste semplici domande. Altrimenti è solo uno slogan irrealizzabile e sta prendendo in giro gli italiani.

Pensare di fermare i flussi migratori con la forza è una follia, l’unica soluzione possibile è quella di gestirli in maniera ordinata e sicura attraverso iniziative realmente condivise a livello internazionale che siano in grado di rispettare le esigenze di chi accoglie, ad iniziare dai territori di frontiera, e al tempo stesso di tutelare i diritti di ciascun essere umano.
Il resto è solo propaganda che viene riproposta puntualmente in campagna elettorale”.

Difficile essere più chiari, espliciti e definitivi.
Quando la conoscenza profonda del mare, l’umanità e il buon senso incontrano la becera propaganda, non può che finire così.

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