17/07/2023
Traffico veicolare sugli imbarcaderi da bollino rosso, quello dell’ultimo fine settimana. Vacanzieri in partenza. Ma altrettanti in arrivo. Però agli albergatori elbani i conti non tornano. Specie se raffrontano l’andamento odierno con quello della passata stagione. Stando a quanto pubblicato recentemente dal Centro Studi HBenchmark (Federalberghi Confcommercio Isola d'Elba/Banca di Credito Cooperativo dell'Elba), a fine giugno, se da una parte si è registrato un 71,4% di italiani (aumento del 4,8%, attribuibile grazie a manifestazioni/eventi sportivi, culturali, congressuali organizzati), è anche vero che dall’altra si è assistito al 10,7% di tedeschi (diminuzione del 2%), al 6% di svizzeri (-0,5%) che costituiscono, come si sa, essere lo zoccolo duro della clientela sulla maggiore isola della Toscana. Uno scricchiolio nel sistema dell'industria delle vacanze elbane che è stato avvertito dal sismografo degli albergatori in Calata Italia. In termini pratici, questo ha significato un’occupazione pari al 69.8% (niente a che vedere con il 73 % del 2022) che vuol dire una diminuzione di occupazione di 3,3 punti rispetto al 2022. Occorre pertanto un’inversione di tendenza in quest’ultima quindicina del mese di luglio, se si vuole recuperare. Ma per gli albergatori c’è soprattutto uno scoglio da superare, convinti di essere in grado prima o poi di rimediare a questa défiance di lingua tedesca. Sono i trasporti. “A conti fatti – esordisce Massimo De Ferrari, presidente degli albergatori – noi assistiamo alla presa d’assalto di turisti nelle nostre cosiddette città d’arte. Sono prevalentemente americani, cinesi, giapponesi e anche inglesi che non sono affatto messi nelle condizioni di poter raggiungere in un tempo equo la nostra isola a causa della penuria di collegamenti. Si prenda il caso di Pompei. Da quando si è mosso un politico parlamentare, la Freccia Rossa Roma-Napoli, ha incluso la sosta a Pompei per tutti coloro che vogliono visitare il sito archeologico più famoso d’Europa. Non dico che si debba arrivare anche noi a obbligare Freccia Rossa a fermarsi a Campiglia Marittima. Ma il diretto Firenze/Pisa/Grosseto potrebbe far sosta in questa stazione con maggiore frequenza di quanto succede adesso e da qui, attraverso pullman o navette, completare il servizio raggiungendo piazzale Premuda per l’imbarco sui traghetti diretti all’Elba. Ho scritto come presidente dell'associazione una lettera ai sette sindaci elbani, perché si mobilitassero e ottenessero quanto tutti noi desideriamo. Non c’è ulteriore tempo da sprecare”. L’obiettivo è chiaro: attirare all’Elba turisti di tutte le nazionalità come americani, nord europei e asiatici che stanno invece affollando le città d'arte della Toscana. “Non ci siamo ancora riusciti – conclude De Ferrari - per la cronica assenza di collegamenti rapidi e ovviamente per non avere fatto promozione in tal senso. Ma vogliamo correre ai ripari”.